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Disturbi di ansia

L’ansia rappresenta il correlato psicofisiologico della paura, ovvero l’insieme della sintomatologia derivante da essa e descrivibile attraverso alcune delle seguenti manifestazioni a livello fisico: tachicardia, confusione mentale, tremori, sudorazione eccessiva, difficoltà respiratoria, nausea, vomito, vertigini, svenimento, dolori al petto, senso di irrealtà e depersonalizzazione…

Le modalità in cui si manifesta l’ansia fino ad arrivare al panico, sono dunque le più differenti e ognuno di noi, chi più chi meno, ha occasionalmente vissuto l’esperienza di sentirsi sopraffatto, travolto dalla paura: paura dei luoghi affollati, dei luoghi chiusi, delle altezze, degli ascensori, di essere inadeguato, del giudizio altrui, della morte o di perdere le persone care, paura di una prova da superare..

La paura è considerata la nostra emozione più primitiva ed esercita una importante funzione difensiva in quanto serve ad allertare l’organismo nelle situazioni di pericolo reale e concreto. Ha inoltre la funzione di attivarlo per affrontare al meglio situazioni che richiedono la massima concentrazione come esami e performances lavorative, sportive, artistiche…

Ma quando la paura si trasforma in una manifestazione sintomatica patologica!?

Quando si attiva sulla spinta di un pensiero, in situazioni che riguardano un pericolo futuro, immaginato o previsto anziché in situazioni attuali, che richiedono un allertamento immediato. In tal caso la paura si trasforma in un handicap scomodo e penalizzante.

Anche quando durante una performance o una qualsiasi attività, l’ansia supera una certa soglia di guardia a causa di una preoccupazione eccessiva o di un ipercontrollo della propria prestazione, la paura può cessare di essere un’amica, un’alleata, e trasformarsi in una nemica, in un’ombra nefasta difficile da mandare via, che interferisce severamente sulle nostre funzioni quotidiane, minando il nostro equilibrio e la nostra supervisione razionale, arrivando a farci sentire vittime inermi di un destino ingestibile.

“ La paura è cio’ di cui ho più paura” Michel De Montaigne

Il fatto che l’ansia si manifesti in modo a volte così pervasivo e invalidante nella vita di colui che ne è affetto, non significa tuttavia che essa sia una condanna da cui non ci si possa liberare. Poiché si tratta di una condizione che senza rendercene conto siamo in gran parte noi stessi a costruire, l’ansia patologica può essere smontata da noi stessi una volta compreso il suo funzionamento.

Ad esempio, se con il pensiero evoco un fantasma e poi mi spavento e scappo, questo mi insegue spaventandomi ancora di più e procurandomi molti dei sintomi sopraelencati. Ma se dopo averlo evocato non mi do alla fuga ma gli vado incontro e lo tocco, questi scompare. In tal caso la paura torna ad essere un’alleata, un’energia che mi spinge in avanti, una paura che si è trasformata in coraggio.

Attraverso il modello di Terapia Breve Strategica elaborato da Paul Watzlawick e sviluppato successivamente da Giorgio nardone, aiutiamo le persone ansiose a trasformare la paura in coraggio.

Tale modello, in continua evoluzione presso il Centro di Terapia Breve Strategica di Arezzo mediante il contributo dei numerosi Ricercatori Associati operanti in varie località d’Italia e del mondo, garantisce un elevato livello di efficacia ed efficienza nel trattamento delle varie forme in cui si puo’ manifestare la paura e l’ansia che ne consegue.

I PRINCIPALI DISTURBI D’ANSIA

– Disturbo da Attacchi di Panico con e senza Agorafobia

– Disturbo d’Ansia generalizzato

– Disturbo Post Traumatico da Stress

– Fobia sociale

– Fobie specifiche

– Ossessioni

– Compulsioni

– Disturbi somatoformi : ipocondria, patofobia, dismorfofobia…

DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATO

La persona affetta da Disturbo d’Ansia generalizzato si evidenzia per essere ansiosa in particolari modalità, di cui le più frequenti sono le seguenti:

– la persona ha un passato caratterizzato da ripetuti eventi disastrosi realizzati o subiti, che non accetta e dai quali non riesce a liberarsi

– in altri casi la persona vive un senso d’incapacità che la trattiene dall’agire per il timore di sbagliare oppure agisce orientandosi sempre verso la direzione più semplice con il risultato deludente di non vedere soddisfatti i propri desideri e le proprie aspettative

– altre ancora sono le situazioni in cui la persona è pervasa costantemente dalla sensazione/paura che possano accadere eventi catastrofici incontrollabili che essa stessa rende veri lanciando ripetute profezie negative ma che cerca di scongiurare limitando al massimo di esprimere le proprie possibilità di azione

– diverso è il caso della persona che teme di essere rifiutata nelle relazioni e pertanto tende ad evitare qualunque occasione di contatto, alimentando così una sorta di sfiducia nei confronti di se stessa e degli altri che impedisce ogni possibilità di creare relazioni soddisfacenti

Tutte le situazioni sopra descritte possono divenire limitanti e invalidare la persona a vari livelli ma in ogni caso producono una sofferenza e un’insoddisfazione di fondo per l’ impossibilità di vedere la propria realizzazione personale.

Obiettivo della Terapia Breve Strategica è di rompere il circolo vizioso di Tentate Soluzioni disfunzionali messe in atto dalla persona mediante specifici stratagemmi che la portino a superare definitivamente il problema, alla consapevolezza del suo funzionamento e do come sia stato possibile risolverlo grazie ad una riscoperta guidata delle sue risorse personali.

Grazie alla ricerca azione, sempre in evoluzione presso il Centro di Terapia Breve Strategica è stato possibile elaborare recentemente un protocollo d’intervento anche per queste particolari problematiche di tipo ansioso.

Ciò ha consentito di rispondere in modo sempre più efficace ed efficiente anche alla richiesta di chi apparentemente non evidenzia un vero e proprio disturbo invalidante ma che vive la propria esistenza con l’insoddisfazione derivante da una mancata realizzazione personale.

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