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Disturbi somatoformi: ipocondria, patofobia e dismorfofobia

“ Nulla intimorisce di più l’uomo delle proprie sensazioni” Eraclito

IPOCONDRIA

La medicina moderna ha elaborato metodi diagnostici e terapie sempre più efficaci nei confronti delle malattie che però purtroppo non sono pienamente efficaci nei confronti delle malattie più minacciose.

Tuttavia l’uomo moderno spera sempre in nuove tecniche di diagnosi, se non altro per risolvere dubbi e paure sulla propria salute, anche quando non sarebbero necessarie.

Quando dal dubbio si arriva alla certezza insensata di avere una malattia, parliamo di Ipocondria.

In tal caso la persona per fronteggiare la situazione di solito comincia a mettere in atto una serie di Tentate Soluzioni:

– continuo ascolto dei segnali provenienti dal proprio corpo, inevitabilmente interpretati come indizio di una malattia, della serie chi cerca trova

– consultazione di specialisti/internet e ripetuti check up delle proprie funzioni vitali.

In tal caso il referto negativo o la rassicurazione del medico raramente vengono presi in considerazione e in ogni modo hanno un valore momentaneo che si esaurisce con la comparsa di un nuovo segnale corporeo.

– socializzazione verso familiari o amici che nel tentativo di rassicurare la persona, finiscono per farla sentire sempre più incompresa, con il risultato di avvalorare sempre di più la sua credenza disfunzionale

PATOFOBIA

La Patofobia, come suggerisce il nome stesso, rientra nei disturbi fobici.

Il patofobico ha anch’esso paura, come l’ipocondriaco, di contrarre o di avere una malattia ed è enormemente spaventato da qualunque segnale insolito proveniente dal proprio corpo.

La paura derivante dalla interpretazione sbagliata dei segnali può aumentare in modo esponenziale, fino all’attacco di panico.

I Tentativi di Soluzione disfunzionali della persona patofobica con i quali si differenzia dalla persona ipocondriaca sono i seguenti:

– cercare di scacciare il pensiero facendolo divenire paradossalmente sempre più presente e insistente fino a diventare sempre più vero e ossessivamente incontrollabile

– rifiutarsi di fare accertamenti medici preferendo rimanere nel dubbio sulla possibilità o meno di avere una malattia, per paura di vedere confermata la loro credenza

– parlare con chiunque dei suoi disagi fisici allo scopo di chiedere aiuto rendendo così sempre più presente e concreto il suo problema e confermando a se stesso la propria incapacità di fronteggiarlo da solo

DISMORFOFOBIA

Anche in questo caso il termine suggerisce che stiamo parlando di una fobia che si manifesta però attraverso la certezza di avere un difetto fisico in genere riguardante il proprio volto (naso, mento, occhi, labbra..) ma che può coinvolgere anche altre parti del corpo come il seno o i genitali.

A volte basta una piccola cicatrice o un piccolo reale difetto per sviluppare una vera e propria fissazione riguardo alla parte del corpo interessata e vissuta come deturpante.

Non va incluso in questa categoria diagnostica il Dismorfismo che riguarda le persone affette da Disturbi del Comportamento Alimentare.

Le Tentate Soluzioni della persona dismorfofobica sono:

– evitamento di esporsi in situazioni in cui il difetto non può essere celato alla vista degli altri per paura di averne la conferma

– tentativo di mascherare il difetto in vario modo ( trucco, occhiali, taglio dei capelli, fasce, abiti extralarge per il corpo), tentativo controproducente poiché mette ancora più in risalto l’esistenza del presunto difetto

– socializzazione ripetuta del problema con le persone di fiducia per ottenere rassicurazioni che in realtà finiscono per radicare ancora di più la credenza dell’esistenza del difetto

– correttivi chirurgici a cui purtroppo fa seguito la comparsa e l’individuazione di ulteriori difetti da correggere

Obiettivo della Terapia Breve Strategica è interrompere il circolo vizioso dei tentativi di soluzione sopra elencati mediante specifici stratagemmi che conducano la persona alla soluzione definitiva del problema e alla successiva scoperta di come esso funzionava e di come sia stato possibile affrontarlo grazie ad una attivazione guidata delle sue risorse personali.

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